Nei primi mesi del 1960 il Prefetto di Milano Angelo Vicari, uomo di profonda sensibilità sociale, propose all’amico Umberto Villa, Sindaco di Trezzo, l’idea di costruire in riva all’Adda una Colonia estiva per bambini e ragazzi. E il Sindaco Villa individuò nell’Opera Pia l’ente idoneo per la realizzazione di tale struttura, avendo capacità organizzative e terreni di proprietà sulla sponda dell’Adda in località Val di Porto, accanto alla cascina San Benedetto.

Il Consiglio dell’Opera Pia, sotto la guida del presidente ing. GianMario Lanfranconi, si gettò con coraggio nell’impresa, convinto della bontà dell’iniziativa. Si riuscì a portare a termine i lavori a tempo di record: il 15 luglio 1960, infatti, veniva innaugurato il Centro Ricreativo Estivo, che per i trezzesi era ed è la “Colonia”.

Sotto la guida di Delfina Lecchi, con la collaborazione di Rina Solcia e Angelo Vimercati, i ragazzi di Trezzo passarono la loro prima estate in mezzo al verde e all’aria aperta, in un’area protetta e assistiti da educatori volontari. La struttura allora consisteva in un fabbricato il legno adibito a mensa e cucina, una piscina e un solarium con cabine/spoglaitoio. Il progetto di quella piscina fu redatto dal geom. Gaetano Colombo.

Un gruppo di ragazzi, negli anni '60
Un gruppo di ragazzi, negli anni ’60

Negli anni ’70 il Centro fu potenziato con la costruzione di una seconda piscina, di un refettorio in muratura con sottostante porticato e di una palazzina progettata dall’architetto PierLorenzo Mattavelli, adibita a laboratorio e, in caso di cattivo tempo, come spazio giochi al coperto. Sovrastanti la palazzina, i locali della Direzione.

Alla fine degli anni ottanta inizio anni novanta furono realizzate altre importanti opere che hanno arricchito e ammodernato il complesso. Su progetto del geom. Giancarlo Crespi fu ristrutturato il vecchio refetorio in muratura e raddoppiato con un nuovo fabbricato: un secondo più ampio refetorio, un gruppo moderno di cucina, l’infermeria e la segreteria.

Una vista aerea delle piscine e degli annessi edifici
Una vista aerea delle piscine e degli annessi edifici

Nell’anno 2006 sopravvenne una nuova necessità. Le vecchie cabine/spogliatoi in legno andavano sostituite. Inoltre, nuove e più severe leggi sulle modalità impiantistiche, sia delle piscine sia dell’apparato tecnologico connesso, imponevano un nuovo e radicale intervento. Così oggi possiamo ammirare due moderne piscine con impianti tecnologici d’avanguardia e rispettosi della salute e dell’ambiente e una palazzina in muratura adibita a spogliatoi, ed un nuovissimo auditorium di quasi 200 posti, struttura progettata dall’arch. Francesco Lanticina con la direzione lavori del geom. Giuseppe Maggioni adiacente alla palazzina polifunzionale. Questa nuova struttura permette di diversificare i programmi socio-educativi come impone la pedagogia moderna, che consiglia, accanto ai momenti di svago, momenti di arricchimento della personalità dei ragazzi con iniziative culturali, multimediali e di educazione civica.
Ragazzi in colonia
Ragazzi in colonia

L’impostazione pedagogica del Centro Ricreativo Diurno intende rispondere ad alcuni bisogni dei ragazzi, quali divertimento, ritmi di vita e attività strutturati in base all’età, relazioni positive con adulti e compagni, affettività e sicurezza psicofisica, attività individuali e di gruppo, diversificazione dell’ambiente e del quadro di vita. Alla luce di questi bisogni la Colonia adotta ogni anno un progetto educativo e pedagogico quale modello di riferimento per la programmazione del lavoro e per valorizzare appieno le risorse formative. Il Centro Estivo assolve, in primo luogo, una funzione sociale: accogliere i bambini, funzione da collegare a uno specifico progetto educativo che si esprime attraverso l’individuazione di alcuni obbiettivi che poi guidano l’azione degli educatori.

  • Educare nel quotidiano per offrire al bambino un’esperienza globale e coerente
  • Favorire un equilibrio tra autonomia e socializzazione
  • Promuovere la vita collettiva e le relazioni interpersonali
  • Svolgere attività mirate allo sviluppo e alla crescita della personalità

La traduzione in chiave pedagogica di tali obiettivi si esplicita nel trovare un giusto ritmo di vita per favorire la crescita dei ragazzi attraverso:

  • lavori di gruppo e giochi di squadra, per insegnare o consolidare le regole di convivenza e promuovere il senso di appartenenza al gruppo
  • Proposte laboratoriali e formative volte all’apprendimento di nuove conoscenze e a sviluppare nuove capacità
  • L’impegno costante e responsabile in tutte le attività da svolgere.
Ragazzi al campo di basket
Ragazzi al campo di basket